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Perché è importante il rilassamento?

Il rilassamento è descritto come uno stato psico-fisico nel quale l'individuo si sente libero da tensione fisica o mentale.


Rilassarsi significa abbassare il grado di guardia del corpo ed anche dell'attività mentale, lasciare andare liberamente la mente senza alcuna partecipazione, non cercare di ricordare ed elaborare i pensieri, non cercare di prevedere risultati d’azioni svolte.


La filosofia yoga ci insegna che una pratica costante, aiuta a rilassare corpo e mente, al fine di arrivare con facilità all’atto della meditazione.


La forma di yoga più antica infatti, era per una buona parte meditativa e le poche asana (posture) che venivano praticate, erano più che altro utilizzate per poter aiutare il corpo fisico a raggiungere la posizione “perfetta” per meditare, quella del loto, posizione nella quale i chakra sono allineati ed il fisico si predispone per entrare facilmente nel Dharana (la massima concentrazione) e raggiungere poi il Samadhi (l’unione, lo yoga).


La meditazione non è un qualcosa che si possa "fare", bensì favorire; si possono infatti creare le condizioni favorevoli per entrarci in maniera positiva e serena.

Sicuramente la prima tra le cose da fare è quella di rilassare totalmente corpo e mente, attraverso alcune tecniche o visualizzazioni che inducono questo stato di quiete.


Il Pranayama (controllo dell’energia vitale) aiuta, attraverso alcune tecniche e respirazioni, ad acquisire il controllo del proprio respiro, che a sua volta consente un’acquisizione di consapevolezza e permette di portare la propria attenzione sul presente.


Lo scopo di questa tecnica è quello di lavorare sulle Vritti, i continui vortici nei quali la mente ci trasporta, fermandole, per riportarla nel momento presente (qui ed ora), acquietarla ed espandere la coscienza.


“Yoga Chitta Vritti Nirodha” di Patanjali è la frase che riassume più di tutte il fine del Raja Yoga, lo yoga più meditativo.


In italiano si potrebbe riassumere così: “Lo yoga estingue le modificazioni della mente”.


In questo caso, il Pranayama consente a chi lo pratica, di arrivare veramente a spengere le attività incessanti della mente, per poi passare al livello successivo, la ritrazione (Pratiyahara), che consente l’avvicinarsi ancor di più allo stato di meditazione vera e propria.


Dunque imparare a rilassarsi lasciando andare le tensioni giornaliere, imparare a respirare bene ed appieno e ritrovare se stessi anche pochi minuti al giorno, è sicuramente un dono che un individuo possa farsi ed a lungo andare, ciò può creare nella sua vita benefici sia a livello fisico che mentale.


Si pensi a tutte le contratture muscolari, date da cattive posture giornaliere, allo stress sotto ogni forma, ai problemi respiratori, del sistema endocrino e soprattutto ai problemi di depressione.


Imparare a rilassarsi, a respirare, ad ascoltarsi, aiuta contro tutti questi disagi, perché lasciar andare il proprio respiro e farlo fluire liberamente, liberando la mente da ogni condizionamento, è come ritrovarsi.


Il re-imparare ad ascoltarsi è un dono prezioso che ogni essere umano dovrebbe regalarsi, per sentirsi bene, volersi bene e vivere bene con gli altri esseri viventi.


Il riuscire ad essere presenti fino in fondo, vivendo ogni istante della nostra vita terrena in maniera sana e profonda, dovrebbe essere per tutti..ed allora, perché non mettersi sotto e provare ad ascoltarsi?


Buona meditazione a tutti!


Genny

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