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Immagine del redattoreGenny Moccia

Cosa sono i Guna

La parola Guna in sanscrito significa “stringa” ed in un’accezione più astratta può significare “suddivisione, specie, genere, qualità o tendenza”.

Nella scuola filosofica del Samkhya, i Guna sono considerati come i tre componenti ultimi della Prakrti, (la materia primordiale) ed essi stessi sono i tre ingredienti fondamentali dei quali essa è composta, in maniera inscindibile.

Ogni oggetto, persona o vegetale, ha la stessa natura, la stessa base anche se agglomerata diversamente, a dosi differenti ed è molto importante comprenderlo.

Le qualità dei Guna possono essere attribuite a persone, animali, vegetali, ma anche a cose inanimate e ad ogni aspetto della manifestazione, insomma, ogni cosa che esiste nell’universo, può avere queste proprietà in proporzioni diverse.

Queste tre qualità sono di solito presenti nello stesso fenomeno tutte insieme, in proporzioni però diverse a seconda della qualità predominante del fenomeno in questione.

È proprio l'alterazione dell'equilibrio iniziale dei tre Guṇa a dare origine all'evoluzione della Prakṛti, dalla quale derivano tutti gli elementi del cosmo, nonché quelli che ne permettono la percezione, fisica e mentale.

Dunque i Guṇa possono essere visti come quelle componenti che, a causa del loro incessante combinarsi, determinano i dettagli dell'evoluzione cosmica.

Ma andiamo ad analizzarli nel particolare.


I tre Guna


I tre Guna, ovvero le tre proprietà della materia, sono divise in:


- RAJAS: instabilità, passione, agitazione, principio mutativo.

Viene definito Rajasico qualcosa di caldo, ardente, energico e vigoroso.


- TAMAS: staticità, inerzia, addensamento, concretizzazione.

Viene definito Tamasico, qualcosa di lento, freddo, inerte e sostenuto.


- SATTVA: luminosità, saggezza, principio dell’armonia, purezza, chiarezza e ucidità.

In pratica è definito Sattvico uno stato di equilibrio fra Tamas e Rajas.



Approfondimento sui Guna


Benché tutti e tre i Guna siano presenti in ciascuno di noi, uno predomina sempre sugli altri ed influenza tutti i nostri pensieri, le nostre azioni ed i nostri desideri.

La miscela praticamente infinita di queste tre influenze, determina i diversi corpi psicofisici presenti nell’intero universo.

Aspetti Tamasici, Rajasici e Sattvici guidano e controllano le diverse azioni e le varie fasi della nostra giornata e la loro interazione è naturalmente necessaria per la vita stessa ed in base agli obbiettivi che ci prefiggiamo nel corso della nostra vita, è fondamentale coltivarne, o rifuggirne le differenti influenze.

Ognuno di noi ha, interiormente, sia l’impulso Rajasico del desiderio e dell’azione, sia la qualità Sattvica della luce interiore, che ci permette di adattarci ed armonizzarci con tutto ciò che è intorno a noi, che ci circonda e che fa parte del nostro percorso.

Nonostante queste caratteristiche, ognuno di noi ha anche al suo interno una certa dose di incapacità e di ignoranza Tamasica.

Queste tre particolarità vanno fortemente ad incidere anche nella natura stessa delle cose e nella tradizione vedica, viene indicato il Dio Brahma come il “costruttore” dell’universo materiale e quindi il responsabile di Rajas, il Dio Visnu come il “mantenitore” della materia e origine dell'essenza spirituale presente in ogni essere vivente e quindi il responsabile di Sattva ed il Dio Shiva, come il “distruttore trascendentale” e quindi il responsabile di Tamas.


“La natura materiale è formata da tre influenze: virtù, passione e ignoranza. Quando l'essere vivente entra in contatto con la natura materiale diventa condizionato da queste influenze.”

(Bhagavad Gita)


La conoscenza del modo in cui operano i Guna ci offre migliori possibilità di compiere scelte corrette per pianificare un futuro sereno, pacifico ed armonioso.

Chi si impegna nella via dello Yoga in genere, aspira a trascendere i legami materiali per potersi dedicare senza eccessive zavorre alla realizzazione spirituale, ma per poter raggiungere questo fine è necessario un certo equilibrio psicofisico e spirituale e quindi cercherà di far predominare nella sua vita, una certa dose di Sattvicità.

Questi avrà però di fronte a sé un percorso spirituale, non solo composto da qualità Sattviche, ma anche in misura minore di un adeguato Rajas, che lo aiuterà nel movimento verso l'alto e di un po' di Tamas, che gli consentirà di consolidare la sua ricerca spirituale.

Al contrario, nel caso in cui questo individuo intraprendesse un percorso in cui le componenti fossero distribuite diversamente, ci si troverebbe di fronte ad un essere attratto dalla materialità, che andrebbe allontanandosi radicalmente dal suo equilibrio spirituale.

Potremmo così dire in sintesi, che quando prevale lo stato di Sattva, la coscienza umana è caratterizzata da uno stato di serenità e chiarezza mentale, quando Rajas è predominante, la coscienza diviene attiva, dinamica, volitiva e piena di energia e quando invece prevale Tamas la coscienza è inerte, immersa nell'apatia e nel torpore.

Così come queste essenze fanno parte dell’uomo, così vale anche per ogni essere del creato, compresi gli animali, le piante, ma anche le cose inanimate, come per esempio le pietre, che in questo caso, per la loro struttura solida e la loro staticità, avranno una predominanza di qualità Tamasiche.

I Guna tra l’altro, si possono applicare anche a cose astratte, come pensieri, energie, situazioni, che andranno a differire tra di loro a seconda della qualità di Guna predominante.

Tutto ciò che esiste, è composto da queste tre essenze.



I Guna nell’alimentazione


Nella disciplina yogica, al fine di raggiungere con facilità lo stato di Samadhi, gli Yogi tengono conto di questi tre aspetti, anche nella loro alimentazione quotidiana, suddividendo il cibo ingerito in Sattvico, Rajasico e Tamasico.

Partendo dal presupposto che “siamo ciò che mangiamo”, gli Yogi scelgono il cibo in base a quale Guna esso appartenga.

Alla base di una dieta yogica dovrebbero essere i sani e nutrienti alimenti Sattvici, ma va comunque tenuto presente che questa è una prescrizione contenuta nei testi rivolti a chi conduce una vita completamente dedicata allo yoga.

Per tutti gli altri è importante identificare il proprio Guna dominante, che è determinato da una serie di fattori, compresi il lavoro che un individuo, la sua personalità e perfino il clima del luogo in cui questi vive.

La dieta yogica mira ad equilibrare i Guna della propria personalità, mediante gli alimenti che vengono consumati.

In poche parole, un individuo prevalentemente Rajasico, tenderà a cibarsi di qualcosa che ha una prevalenza Tamasica, al fine di avvicinarsi sempre di più alla condizione di Sattva, l’equilibrio.

Consumare una dieta yogica equilibrata che tenga conto delle influenze dei tre Guna, contribuisce a migliorare la propria flessibilità ed il benessere fisico.

La dieta yogica migliora inoltre l’influenza positiva del prana nel corpo, aiuta l’energia vitale a fluire liberamente e rende la mente limpida e sgombra per la concentrazione.

Una dieta equilibrata da questo punto di vista inoltre, contiene tutti gli elementi necessari a sostenere, curare e sviluppare il corpo senza oberarlo di scorie o tossine eccessive.

Ma analizziamo insieme le categorie di cibi in base ai Guna che li caratterizzano.


Cibi Rajasici: in questa categoria troviamo cibi che tendono ad essere piccanti, amari o aspri, o secchi o salati.

Una persona incline al temperamento Rajasico, consumando questi alimenti potrà sentirsi più irrequieta o stressata.

D’altro canto, persone con tendenza a sentirsi fiacche o letargiche, con questo genere di cibo potranno fare aumentare la propria energia e vitalità.

In questa categoria troviamo il caffè, il cioccolato, il thè, il sale, il peperoncino, le erbe e le spezie fortemente aromatiche.


Cibi Tamasici: questi cibi sono tendenzialmente acidi, secchi o stagionati.

Nella pratica yogica a tempo pieno questi alimenti devono essere evitati a causa del danno spirituale che provocano soprattutto durante la meditazione.

L’ ayurveda riconosce comunque che consumare il cibo Tamasico può avere effetti calmanti su un individuo prevalentemente Rajasico.

Questa categoria comprende i funghi, la carne, la cipolla, l’aglio, gli alimenti fermentati come l’aceto e quelli riscaldati, così come quelli troppo maturi o stantii, o l’alcool.

Gli alimenti Sattvici fritti nell’olio, possono tendenzialmente trasformarsi in Tamasici.


Cibi Sattvici: questi cibi favoriscono l’equilibrio fisico e mentale.

Consumando molti alimenti Sattvici, si possono ottenere benefici psicofisici, quali una mente serena in un corpo in buona forma e un armonioso flusso di energia fra l’uno e l’altra.

I cibi Sattvici comprendono le granaglie, i cereali, il pane integrale, la frutta fresca, il succo di frutta, la verdura fresca, il latte, il burro, il formaggio, il miele, la frutta secca, i semi, le erbe (e tisane) e l’acqua.

Questa categoria fa sì che si possa raggiungere nel complesso, un perfetto equilibrio nella natura di una persona.


Genny Moccia





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