Chiamata la posizione degli otto punti, proprio perché il corpo appoggia a terra in esattamente otto punti fondamentali per la sua esecuzione.
Quest’asana viene praticata soprattutto nel Saluto al Sole di Rishikesh, ma anche quando si esegue una transizione dal Cane a testa in giù a Bujangasana.
Essa viene praticata più o meno dinamicamente, a seconda della sequenza che stiamo svolgendo, ma le prime volte che la pratichiamo, io consiglio di eseguirla in maniera più statica possibile, proprio per respirarci, ascoltare bene il corpo come la vive e soprattutto imparare a farla senza farsi male.
Quando si è assimilata bene, possiamo anche eseguirla in maniera più fluida e sicura.
Si entra in Ashtanga Namaskar dalla posizione di Balasana, il bambino, accovacciati a faccia in giù con i glutei sui talloni, poi si posizionano le mani in avanti con le braccia stese di fronte noi, le mani ben piantate a terra e si comincia ad andare in avanti con tutto il corpo, come farebbe un serpente, strusciando petto e mento a terra, sino ad arrivare ad un punto in cui gli unici punti di appoggio sono: le mani, il mento, il petto, le ginocchia ed i piedi con l’avampiede.
In questa posizione i glutei son rivolti verso l’alto perché il bacino ruota in anteroversione, tutte le curve fisiologiche del corpo son accentuate ed i gomiti son vicini al corpo, mentre le spalle son aperte e lontane dalle orecchie, le gambe e le cosce forti e l’addome deve essere ben tenuto.
Energeticamente viene stimolato il terzo Chakra, Manipura Chakra, la forza di volontà e la determinazione.
Se si hanno problematiche alla zona lombare è sempre meglio farsi seguire da un insegnante esperto e comunque la tenuta forte dell’addome può aiutare maggiormente a non gravare proprio sulla zona lombare.
Questa postura rinforza le braccia ed i polsi, apre il torace e permette al respiro di essere più fluido ed elasticizza la colonna vertebrale.
In gravidanza meglio non eseguirla, per non creare tensioni sulla pancia.
Buona Pratica!
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