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Immagine del redattoreGenny Moccia

ANTANASANA


La posizione del Dio Vishnu oppure di Vishnu dormiente.

Si dice che Ananta fosse il serpente dalle molte teste su cui Vishnu si riposava nell’oceano primordiale, ecco perché questa posizione viene denominata proprio così.

A differenza però di ciò che si possa pensare, non è affatto una posizione di riposo, anzi, per mantenerla la mente ed il respiro si devono centrare per restare in equilibrio su di un lato del nostro corpo.

Proprio per questo motivo, è una posizione che radica molto e calma la mente, ma dona anche tanta energia.

Si entra in Antanasana da sdraiati su di un fianco, si porta il braccio sotto la testa, con la mano che la sorregge, mentre con l’altra mano ci si afferra la gamba superiore che sale verso l’alto, con l’anca ben aperta e la coscia tesa.

La gamba che resta a terra è distesa dritta, ma sempre attiva ed insieme ai muscoli addominali aiuta il corpo a non crollare lateralmente.

In Antanasana le tensioni alle gambe, cosce, e alla parte dietro del ginocchio vengono mollate, tutto si distende e si rinforza.

In caso di rigidità alle cosce, quando si comincia a praticare quest’asana, possiamo aiutarci con una cinghia agganciata al piede e possiamo afferrare lei e tirarla dolcemente per aiutare, respiro dopo respiro, il corpo ad aprirsi.

Antarasana è anche una posizione adatta da praticare durante la gravidanza, perché permette di aprire il corpo ed il bacino.

Questa è anche considerata una posizione adatta per partorire, dove la gamba superiore viene sostenuta dal braccio che si aggancia al ginocchio piegato, in modo favorire l’apertura e c’è da dire che è una di quelle posizioni di parto naturale, che diminuiscono il rischio di episiotomia.

A livello energetico viene stimolata la Radice, Muladhara Chakra.

Buona Pratica!

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